Se sabato scorso la sconfitta era stata forse fin troppo generosa per i viola a fronte di una partita di fatto non giocata, quella di sabato contro l'Azzanese appartiene alla serie cinematografica del dottor Jekill e mister Hyde.
Nei primi dieci minuti si vive nell'incredulità di un gol preso con un fuorigioco non visto di qualche metro, poi una fase di studio e improvvisamente una convinzione nei propri mezzi che matura da un gol di Quaglia su calcio di punizione. Finalmente si rivede la squadra fraseggiare e pressare alto: in 5 minuti arrivano così i gol di Toneguzzi e De Lorenzo.
A rientro il copione non cambia, almeno per i primi 10 minuti, con possibilità di incrementare anche il bottino. Ma l'insidia è dietro l'angolo e su pressione anche verbale dell'avversario il Torre viene infilato 2 volte nel giro di pochi minuti. Partita pareggiata, salgono in cattedra gli spettri delle partite affrontate in maniera disorganizzata. Il nervosismo fa la sua parte e dunque arrivano i cartellini gialli e poi l'espulsione e da lì un tracollo psicologico che consente l'avversario, a quel punto meritatamente, di affondare altre tre volte e portare a casa l'intera posta. Poco importa che altri due gol arrivano in posizione di fuori gioco.
Silenzio nel rettangolo di gioco durante la partita e silenzio in spogliatoio: bisogna iniziare a modificare proprio questo atteggiamento, perché la squadra può esprimersi certamente a livelli superiori.